C’era un periodo che le lettere si disegnavano a mano. Si usava la china o si disegnava a matita in speculare su striscie di carta gommata per poi tagliare, spellicolare e spruzzare vernici per creare comunicazione grafica, insegne, cartellonistica.
Poi arrivarono i trasferibili, R4, Letraset, gli episcopi, le reprocamere.
Che tempi…
Cos’è una reprocamera?
La reprocamera era una grande “macchina fotografica” usata per lavorare in fotomeccanica. Praticamente si posizionava un originale su di un piano e lo si fotografava inserendo una pellicola ad alto contrasto. Questa pellicola diventava il negativo dal quale riprodurre altri formati dell’oggetto o grafica fotografata.
Il risultato finale era una pellicola trasparente che veniva usata come chichè per serigrafia, tipografia, tampografia, ecc.
Questa una descrizione da assoprint
http://www.assoprint.it/Pagine%20ASSO-ITA/Catalogo/Cat%202/3.html
Che spettacolo! Avrei tanto voluto esseri anche io in quei tempi… ora vado di sotto e leggo un po’ di manuali nella biblioteca del posto in cui lavoro, solo per staccare gli occhi dallo schermo
@energio
Fra qualche anno racconterai che usavi un blog per raccogliere e condividere le tue idee e scrivevi il tutto usando una tastiera di plastica.
E li tutti a ridere a crepapelle.
Il nostro presente sarà il passato del nostro futuro.
Un giorno del lontano 1975, mentre mi trovavo a casa tua mi hai detto: “Andiamo in cucina che ti faccio vedere una cosa”. Era la TV a colori! Cose dell’altro mondo. Un saluto da Vincenzo C.
La TV a colori…..
Ogni pomeriggio iniziavano le trasmissioni sperimentali con il solito giardino, lo zoo, le zebre e i pappagalli. Li avrò visti centinaia di volte.
Per le innovazioni credo di aver preso da mio padre che amava essere al passo con i tempi.
Ma di questo ne vorrei parlare in un prossimo post.
Ahahah! Sì!!! sei proprio tu sulla foto! Incredibbbbile