Riprendo gli appunti da un vecchio articolo di Julius Design per rimarcare quanto sia importante creare un logo efficace per i vostri clienti.
Il logo deve rappresentare in modo univoco un’azienda o un prodotto con lo scopo di differenziarlo sul mercato dai suoi principali concorrenti.
Da dove si inizia?
Prima di iniziare qualsiasi cosa, approfondiamo il messaggio che deve dare il brand o prodotto.
Il nostro obiettivo è trasformare un marchio o attività in un elemento grafico con stile unico sul mercato.
Questa analisi può essere trascritta con prime rudimentali bozze grafiche su carta o addirittura appuntando dettagli in relazioni.
Possiamo gestire il tutto con la lettura di campagne pubblicitarie precedenti, visionando brochure grafiche o con ricerche sul web di eventuali portali o siti web.
Che carattere devo usare?
Prima di tutto scegliamo un Font da cui prendere ispirazioni per elementi grafici futuri.
Dove trovo font gratis? Questa è la prima domanda che ci facciamo appena dobbiamo cercare font da usare.
Ovviamente lo saprete meglio di me, che oramai sul web ci sono miliardi e miliardi di siti che offrono di scaricare font gratis.
Per non perdere tempo in questi archivi giganteschi ve ne consiglio un paio buoni:
Che software devo usare?
Ci sono svariati software di grafica vettoriale o image editing che possiamo utilizzare come Adobe Illustrator, Photoshop, Corel Draw, Inkscape e altri.
Ricordiamoci che un buon software senza l’uso di creatività non serve a molto, quindi iniziamo a buttare giu qualche bozza su carta.
Dove posso prendere ispirazione?
Prendere ispirazione da raccolte o altri siti, è una delle mosse che un artigiano tecnologico può attingere.
Ecco i migliori siti in cui prendere ispirazione sulla creazione e di loghi:
Anche questi siti li trovate nei link ” Risorse per ispirazioni” nella sezione “loghi” della barra Roland.
Quali caratteristiche deve avere un Logo?
Ma quali sono le caratteristiche fondamentali che deve avere un logo, per essere sicuri che sia davvero efficace?
Un logo efficace:
- Deve rappresentare in modo assoluto un brand specifico (es: Nike)
- Deve essere originale, quindi unico sul mercato e riconoscibile (es: Coca-Cola)
- Deve essere rappresentato graficamente pensando a tutte le sue forme future (es: gadget, cartelloni, bandi)
- Deve essere rappresentato graficamente con possibili elementi inerenti al brand
Come rendere un logo accattivante?
Pere rendere un logo accattivante per quanto riguarda il carattere della scritta possiamo:
- Giocare sulle differenze di colore attraverso sfumature e punti luce
- Utilizzare come elemento il posizionamento delle lettere o parole in modo diverso, con diversi piani 2D o 3D
- Usare filtri, effetti su testo, dal rilievo, al bordo in grassetto, alla sfumatura riflessa ecc.
- Utilizzare elementi grafici come icone, strisce, linee ecc.
Ovviamente è sottointeso che un brand vincente può vivere di luce propria anche solamente con un elemento grafico, mettendo da parte la scritta.
In questo caso non è necessario concentrarsi sul font ma bensì sugli aspetti degli elementi grafici.
Che colori uso?
Sicuramente dobbiamo usare delle tonalità uguali o più simili possibili al brand con lo scopo con l’unico scopo di usare i colori come fattore aggiuntivo al riconoscimento del marchio.
I colori sono molto importanti e vanno dosati in maniera corretta senza abusarne troppo.
Ricordo che ogni tipo di logo grafico deve essere adatto per tutte le varie campagne pubblicitarie, come bandi, gadget, copertine, questo comporta un’analisi approfondità sulle dimensioni e colori a priori.
Salvatore Soldano del blog Yeswebcan ha sintetizzato 10 regole per realizzare un logo efficace
1. Progettate in bianco e nero
La scelta dei colori non è importante nelle prime fasi della progettazione, anzi può essere fuorviante.
Assicurare a un logo una buona leggibilità in bianco e nero è una delle caratteristiche fondamentali per un logo di qualità. Il brand deve essere riconoscibile in tutte le condizioni quindi anche in caso di stampe monocromatiche (ad esempio in fax o fotocopie).
All’inizio è molto più importante la forma. I colori possono sempre essere scelti in seguito, a meno che non siano stati già indicati dal cliente.
2. Prendetevi tutto il tempo necessario
Creare un logo è un processo che può durare settimane (a volte anche mesi). I clienti hanno sempre troppa fretta, ma in questo caso bisogna fargli capire che l’urgenza non porta nulla di buono. Partendo da uno o più schizzi su carta fino ad arrivare alla scelta finale bisogna provare, provare e ancora provare in ogni fase. E tra una fase e l’altra è meglio prendersi delle pause e far passare un pò di tempo per vedere se il risultato è apprezzabile anche dopo giorni e a mente fredda.
3. Ispirarsi alle gallerie ma senza esagerare
Le gallerie di loghi sono ottime risorse dove prendere ispirazione e confrontarsi con altri progettisti, ma non esagerate. La linea che divide l’ispirazione dal plagio è molto sottile e potrebbe capitare di venire influenzati a tal punto da non riuscire più ad essere creativi e copiare senza nemmeno volerlo.
4. Non pensate solo al logo ma all’intera indentity
Anche se il cliente non ne ha fatto richiesta, considerate che il logo potrebbe essere utilizzato come parte di un sistema di identità globale. Questo di solito porta allo sviluppo di un design più attinente, rendendo il logo flessibile e adattabile a tutti i contesti.
5. Ascoltate le richieste del cliente
Fin dall’inizio, cercate i feedback dei clienti e di inseriteli nel processo creativo. Nessuno meglio del cliente conosce il proprio target di riferimento e in questo modo la progettazione prenderà subito la direzione giusta. Inoltre, il cliente che si sente parte integrante del processo è molto più probabile che sia soddisfatto del risultato finale.
6. Focalizzatevi su poche idee
Meno concetti volete focalizzare, più riuscirete a metterli in risalto.
E’ sempre più efficace mettere a fuoco una o due idee svilupparle in modo approfondito e proporle al cliente, che produrre cinque o dieci idee banali.
7. Sottrarre, non aggiungere
Il processo di creazione di un logo è tipicamente un processo di riduzione. Durante la progettazione non bisogna pensare a cosa aggiungere per renderlo migliore ma a cosa sintetizzare in modo da renderlo più comunicativo e facilmente ricordabile.
8. Semplice = Memorabile
Come regola generale, più il logo è semplice più è memorabile. Pensate ai loghi più famosi tipo Nike, Apple, McDonalds. Il logo deve essere una semplificazione, deve essere subito riconoscibile e ricordato nel tempo, usando simboli che anche da soli permettano il riconoscimento del brand.
9. Le dimensioni del logo fanno la differenza
Un buon logo deve essere facilmente prodotto in varie dimensioni, da molto piccole a molto grandi.
Loghi estremamente complessi rischiano quindi di non rendere bene se rimpiccioliti, soprattutto se inseriti su carta intestata, oppure sui biglietti da visita, o su gadget promozionali (penne, matite, portachiavi).
Dunque quando progettate un logo fate in modo che sia leggibile a prescindere da dimensioni e supporto di stampa.
10. Non trascurate i processi di stampa
Non parlo solo di font ma di dove il logo verrà stampato. Molte volte i loghi non sono ottimizzati per il solo taglio e fanno impazzire gli artigiani tecnologici che devono riadattare la grafica per eventuali t-shirt o pellicole adesive. Eccesso di colori pantoni, non replicabili in stampa digitale o ancor peggio uso di linee sottili o retinature e sfumature rendono a volte impossibile la replicabilità su alcune tecnologie di stampa che hanno delle esisgenze ben diverse da ciò che aveva progettato il grafico a solo scopo estetico.
Eccovi allora una carrellata di loghi di qualità che, tra l’altro, nascondono messaggi ancora più impattanti.
I rettangolo blu raffigura una tastiera di un computer con il nero come barra spaziatrice, uno degli strumenti legati all’uso delle periferiche grafiche della divisione DG (Digital Group) per differenziarla dalla divisione musicale della corporation. Inoltre il blu e la forma di rettangono identificano stabilità e la sicurezza, tipici del nostro brand.
La mano e il mouse si intersecano tra di loro e diventano un tutt’uno. La tecnologia e la manualità sono i due capisaldi degli artigiani tecnologici che racchiusi in un cerchio danno la dimensione della protezione e del movimento.
Il logo FedEx ha una freccia nascosta tra le lettere E e X. Lindon leader progettato questo famoso logo nel 1994, come Design Director Senior Landor Associates, San Francisco. Era un risultato di un lavoro in cui sono stati progettati oltre 200 loghi prima il progettista è arrivato a questa soluzione. Ha vinto oltre quaranta premi logo in tutto il mondo.
In un primo momento tutto ciò che vedi è tipografia moderna, ma in realtà c’è un significato nascosto del logo VAIO di Sony. Le prime due lettere rappresentano un segnale analogico e gli ultimi due sono la 1 e 0 del mondo digitale.
Cioccolato Toblerone società da Berna, in Svizzera, che è noto per alte montagne. Berna è chiamata anche “The City Of Bears”. Trova la silhouette nascosta di un orso nella figura montagna.
Il logo Northwest Airlines ha due significati nascosti. Per uno che ha la lettere N e W in spazi positivi e negativi. E c’è un’altra idea meno evidente in là. I punti triangolo rosso al nord-ovest all’interno del cerchio come se fosse una bussola.
Quella freccia gialla non è solo uno smiley. Si suggerisce inoltre che è possibile acquistare un tutto alla Z su Amazon.
Il logo Sun Microsystems è un meraviglioso esempio di simmetria e di ordine. Era un’osservazione brillante che le lettere ed u n mentre disposte adiacenti fra loro aspetto molto simile alla lettera S in una direzione perpendicolare.
Il logo Tostitos ha un messaggio non tanto nascosto. Le lettere TIT sono in realtà due persone che godono di cibo messicano a un tavolo.
La Formula 1 logo ha un numero nascosto 1 tra la lettera F e le linee di velocità.
Le piume di pavone questo rappresentano le 6 diverse divisioni della NBC. La testa è visibile suggerendo il pavone sta guardando verso lo spettatore.
Carrefour è una delle più grandi rivenditori europei, e in francese, significa “attraversamento”. Il logo simboleggia questa parola attraverso due frecce opposte. Hanno anche aggiunto la prima lettera del nome, perché se si guarda attentamente si vedrà la lettera “C” nello spazio negativa tra le due frecce.
Unilever produce letteralmente migliaia di prodotti diversi, quindi la lettera U è costituito da simboli che rappresentano tutti questi prodotti e il loro significato ai loro consumatori.
Ecco il logo disegnato per un evento IBM interno come un poster di Paul Rand non meno, uno dei migliori creatori di logo di tutti i tempi.
Concludo la carrellata con la storia di uno dei loghi più famosi riprendendo alcuni passi un bellissimo articolo di MegaLab
Ecco come appariva il marchio stampato sulla copertina del manuale dell’Apple I. (di cui è possibile leggerne la versione integrale cliccando qua).
Un’ulteriore comparsa in una pubblicità del luglio del’76, come sempre dell’Apple I.
Seconda versione
Nell’aprile del’77, dopo circa un anno dalla nascita del primo logo, Jobs commissionò all’agenzia Regis McKenna Advertising la creazione di un nuovo marchio per Apple, la stessa agenzia che realizzo alcuni dei più famosi loghi, tra i quali quelli di Compaq e Intel, tanto per citarne alcuni. Questo rimase invariato fino al 1998, pertanto viene ricordato per la sua presenza sui primi veri prodotti Apple, tra cui lo storico Apple II.
Terza versione
Quarta versione