Nel post sull’intervento di Bruce Sterling a Maker Faire si parlava di Chindōgu (珍道具) ossia l’arte dell’idea inutile, inventata dal giapponese Kenji Kawakami.
La International Chindogu Society, definisce il chindōgu attraverso il seguente decalogo:
- un chindōgu non può avere un utilizzo reale;
- un chindōgu deve esistere fisicamente;
- in ogni chindōgu è insito uno spirito di anarchia;
- i chindōgu sono strumenti per la vita quotidiana;
- i chindōgu non sono in vendita;
- l’umorismo non dev’essere la sola ragione per creare un chindōgu;
- il chindōgu non è pubblicitario;
- i chindōgu non trattano mai temi scabrosi;
- il chindōgu non si può brevettare;
- i chindōgu non hanno pregiudizi.
Si tratta, in sostanza, di invenzioni pressoché inutili, costruite per uno scopo pratico, ma non pratiche da usare. Per esempio: chi non ha mai sofferto nel non saper indicare al partner il punto preciso dove spegnere il prurito alla schiena? Un chindōgu che mi ha particolarmente colpito è la T-shirt per risolvere questo annoso problema. Una copia in carta della t-shirt rende semplice e precisa l’indicazione e il relativo sollievo.